Due sali-scendi di particolare interesse

La scala della Vita e La scala della Storia

La scala della vita prova a raccontare l’avventura dell’uomo e della natura quando cominciano ad esistere, e la Scala della storia fa una sintesi delle grandi epoche storiche ove l’uomo ha lasciato la sua traccia fino all’eredità culturale attuale e l’inimmaginabile del futuro. La “Scala della vita” è un tema suggerito dalla Signora Hélène Prittwitz Zaleski, e che è stato preso in considerazione e creato e studiato con impegno dai ragazzi del Liceo artistico “Decio Celeri” di Lovere, ai quali è stata fatta la proposta di partecipare al progetto. Il personale direttivo, docente e gli studenti, hanno corrisposto con entusiasmo all’invito. La loro partecipazione in questo progetto ha lasciato alla “Casa Padre Yermo” un bellissimo ricordo e messaggio di bellezza e di gioia che si tramanda di età in età. Le due scale sono una passeggiata interessante nell’uomo e nella sua storia. Cerchiamo di percorrerle:

La scala della vita

Il fondo della scala prende i colori delle varie epoche della vita, così come la tradizione li assegna: rosa per le bambine, azzurro per i maschi, colori vivaci e primaverili, come quelli autunnali e invernali che indicano il raggiungimento della maturità e della vecchiaia, fino a giungere al bianco e oro che rappresentano la felicità eterna in unione con la divinità. Si inizia e si continua lungo tutta l’altezza della scala con le onde del mare, e cioè le onde della vita. Dalle onde nascono le dune colorate. Si parte con il colore rosa/azzurro per i neonati, sino ad arrivare al rosso che indica la vecchiaia, tramite l’arcobaleno. In cima si rappresenta il Paradiso come un cono di luce bianca e dorata che indica finalmente l’incontro con Dio. La vita è immaginata come un grosso libro i cui fogli svolazzano nel tempo e nello spazio, indicano il passare del tempo lungo l’arco della vita. Tutto parte e nasce dal mare. Troviamo dei fogli della vita che rappresentano momenti essenziali e importanti, come:

Il concepimento, rappresentato dal foglio con gli occhi che significano la presenza, la coscienza e l’anima dell’uomo. E’ il grande progetto di Dio sull’uomo, racchiuso nel mistero del divenire.
La nascita, ove si rappresenta l’arrivo del neonato sorretto dalle mani materne in atteggiamento di preghiera e di offerta. E’ un arrivo che esprime dolcezza e gioia, tenerezza e speranza per l’umanità, la quale si mantiene in perenne atteggiamento di accoglienza rinnovando pazientemente e saggiamente l’alba della vita.
La prima infanzia: con occhi innocenti aperti e meravigliati per la scoperta gioiosa della vita. Seguono i fogli con i primi giochi dell’infanzia. Ogni particolare esprime gioia, felicità, scoperta del proprio intorno.
E via via proseguendo sulla scala ci ritroviamo altri episodi importanti della vita quali:

L’adolescenza rappresentata dai giovinetti pieni di energia e di forza che rinvigoriscono e ringiovaniscono con la loro primavera chi ha già fatto il percorso e si trova all’ultimo gradino della scala, e cioè la vecchiaia. Pieni di sogni e di illusioni gli adolescenti intraprendono coraggiosamente il viaggio alla scoperta dell’amore.
Il primo incontro: due giovinetti a distanza che si vedono con timidezza. Il chiaro/scuro interpreta la timidezza, l’incertezza in questi primi passi della scoperta dell’altro come diverso, attraente ed irresistibilmente romantico.
L’amore maturo viene espresso in atteggiamento rispettoso, dignitoso e amorevole. Lui e lei si sono incontrati, si sono innamorati ed il loro amore conduce alla felicità che genera fecondità. La frase “l’amore vince tutto” sta ad indicare che l’amore è una conquista non facile, alla quale ci si deve preparare con gioia, serenità, ma anche con maturità e coraggio.
L’amore fecondo: Il vero amore non può rinchiudersi nel compiacimento egoistico di essere felici da soli. Ecco che irradia ed esplode nella nuova vita, che viene accolta con gioia e allo stesso tempo curata con attenzione amorevole dai genitori che hanno il compito di accogliere e promuovere la vita come dono ricevuto da Dio.
La famiglia: il nucleo famigliare qui viene rappresentato in due fogli assai semplici, ma che ci portano alla memoria la fatica del lavoro e l’impegno di costruire insieme il futuro a volte pieno di difficoltà e di insidie (rappresentato dalla famiglia che lavora). Questo santuario domestico dell’amore e della tenerezza quale è la famiglia è di carattere universale, non si arresta alle diverse caratteristiche etniche e sussiste in tutte le situazioni e culture presenti nel nostro mondo (rappresentato dalla famiglia di colore).
La vecchiaia: in un foglio logoro due anziani a braccetto, barcollanti, si aiutano vicendevolmente a proseguire negli ultimi passi della loro vita. Sono rivolti in avanti, sotto un cielo grigio cupo, circondati da una natura spoglia, lasciandosi vedere dal retro/spalle come ad indicare il passato ed il seminato che hanno lasciato dietro di sé. E’ questo l’ultimo foglio che si strappa e svolazza dal grande libro personale della propria vita, è l’immagine che rimane del lungo percorso.
I fogli sopra descritti rappresentano la vita dell’uomo, la sua crescita. Ci sono altri fogli bianchi che si vedono trasportati dal vento. Su alcuni di essi è stato riportato un pensiero che conduce alla riflessione sul grande dono della vita. Più ci si avvicina alla vecchiaia, più i fogli si vedono logorati e rovinati, stanno ad indicare la fatica e la sofferenza dell’uomo nella grande avventura.
Lungo la scala, oltre ai fogli dipinti che rappresentano i momenti più significativi della vita umana, si può osservare anche la crescita della vita rappresentata dalla natura, attraverso il seme, la pianticella, i fiori, l’albero frondoso, e le stagioni dell’anno. C’è anche un altro particolare da rilevare: lungo la salita della scala troviamo la vita che cresce, rappresentata prima, nella figura del neonato, poi nel bimbo che gioca, è spinto dalla curiosità, dalla voglia di avventura, offre anche un bellissimo sorriso. Lo stesso bimbetto cresce, fa i primi sbagli, e per questo il ragazzino è chino e raccoglie da terra il foglietto che gli è sfuggito nell’errore. E’ importante rendersi conto dei propri sbagli per imparare a evitarli e ad ammetterli con umiltà, ciò rinvigorisce lo spirito. Lo stesso ragazzo cresce, continua a salire le scale, fiducioso nella riuscita, con uno sguardo fiero, gioioso e aperto verso il futuro. Il ragazzo divenuto uomo, fa spazio dentro di sé per riflettere, conoscersi e riprendere l’energia della crescita nella maturità. Il foglio che trattiene tra le mani è il suo passato, con le sfumature dei colori che segnano le fasi della sua vita: rosa, azzurro, verde e blu… Infine l’anziano rappresentato da una dolce nonnina, che serena e felice, colma di speranza celestiale, guarda verso il Padre Eterno che è pronto ad accoglierla ed abbracciarla, rappresentato dallo splendore di luce nella quale l’anima si perde nel suo Creatore.
Moira Maffeis ed i ragazzi che hanno progettato e dipinto la Scala della Vita.In ogni passaggio ci ritroviamo con delle linee dorate che in modo continuativo si vedono qua e là sul dipinto: indicano il carattere spirituale della vita umana, come dono di Dio e a sua immagine.

La “Scala della vita” è stata progettata e realizzata dai ragazzi del Liceo Artistico “Decio Celeri” di Lovere. I progetti li hanno realizzati nelle aule del Liceo, sono stati revisionati dal Direttore artistico Roberto Damiani e poi dipinti sulle pareti dall’11 al 23 maggio dell’anno 2007. I nomi di questi ragazzi sono: Ilenia Salvetti, Samantha Gimitelli, Monica Pedri, Sara Franzoni, Davide Fiumanò, Evana Paul Gonzalez, Laura Galdini, Nicole Forchini, Anita Bassi, Elena Nonelli, e Maria Chiara Mondini.
La decorazione del fondo vano scale è stata realizzata da Moira Maffeis, Daniele Fabiani e Nicola Fedriga.
Inizio dei lavori: 18 settembre 2007.

La scala della storia

Partendo dal primo gradino ci troviamo immersi nella preistoria: scenari incantevoli di ghiacciai e distese infinite desertiche, con chiazze verdeggianti e immense solitudini. Qualche gradino più in su e ci troviamo nella semioscurità dell’uomo delle caverne, quasi a suscitare un brivido per la primitiva e rude presenza umana nel cosmo. E’ la presenza umana che spezza la solitudine e comincia il lavorio sulla terra. Millenni di vite silenziose continuando l’ascesa sulla scala troviamo la presenza delle antiche culture mediterranee: l’Egitto, la Grecia, l’Impero romano, Il cristianesimo, il Medioevo, Il Rinascimento con la riscoperta delle arti teatrali, delle scienze, la scoperta dell’America, l’epoca moderna con le grosse novità: il DNA, la comunicazione: radio, televisione, la conquista dello spazio, cellulari, internet. Troviamo anche personaggi importanti dell’arte, della filosofia, della scienza, della politica e della religione: Kant, L. King, Gandhi, Giovanni Paolo II e il nostro Papa attuale Benedetto XVI. La parte finale della scala apre una finestra sul futuro rappresentato da un tunnel pieno di luce con figure imprecisate ma nettamente impostate sulla tecnica della quale oggi il mondo è ebbro. Si potrebbe dire che è una pennellata sintetica e generale tratteggiante l’intera storia dell’occidente fino ad arrivare alla realtà dei nostri giorni.

Moira Maffeis ed i ragazzi del Liceo artistico di Lovere “Decio Celeri” che hanno progettato e dipinto la Scala della Storia.
Questi dipinti sono stati progettati e realizzati da 13 ragazzi del Liceo Artistico “Decio Celeri” di Lovere, in due diversi stage nel mese di maggio/giugno dell’anno 2008.